Come sa chi mi conosce sono un democristiano non pentito. Oggi voglio pubblicare una foto che mi è molto cara e che ritengo carica di significato politico. Fu scattata il 9 maggio del 1978 (e pubblicata da L’Espresso) durante la manifestazione organizzata dal PCI a dai sindacati unitari, che si tenne subito dopo il ritrovamento del corpo del Presidente della DC, Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse. La sezione Celio, di cui ero segretario politico, era la sola sezione DC di Roma ad essere presente, insieme con il compianto segretario romano Aldo Corazzi e con l’amico consigliere provinciale Arnaldo Lucari. Mi sono spesso chiesto perché la DC non abbia mai chiamato il suo popolo in piazza contro quella barbara uccisione del suo leader e della sua scorta. Molti risultati delle commissioni parlamentari d’inchiesta sull’uccisione del Presidente Moro autorizzano anche qualche brutto pensiero.<br>
Erano anni di duro conflitto sociale e di aspri scontri politici, ma davanti alla saldezza delle Istituzioni conquistate con la Resistenza tutte le forze democratiche e popolari sapevano ritrovare l’unità per il bene del popolo italiano e della democrazia superando divisioni e preconcetti.<br>
Oggi sono pochi i politici che ragionano ancora in questi termini.<br>
Oggi i nuovi capi-partito fanno a gara a mettere in mostra il proprio ego e a muoversi sulla scena politica come se fossero in un video gioco dove se non piace il risultato si può resettare e cominciare un’altra partita.<br>
Ma i gravi problemi degli italiani non aspettano (6 milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà, milioni di giovani non trovano un lavoro, milioni di piccole aziende sopravvivono con difficoltà o chiudono).<br>
Mentre il teatrino della politica si allontana sempre di più dai bisogni reali degli italiani assistiamo a scenette penose sulla data delle elezioni che dovrebbero decidere quale personaggio potrà avere la medaglietta più lucida. Si è perso il senso della politica come “servizio” alla collettività. Troppi oggi pensano solo al “potere per il potere” mentre il Paese chiede a gran voce di essere governato.<br>
Nel 43^ anniversario della morte del Presidente Aldo Moro faccio un appello accorato agli amici che sono cresciuti nella DC e che ancora sono in Parlamento perché si impegnino a ricostruire il glorioso Partito della Democrazia Cristiana cominciando da una federazione della diverse associazioni che si richiamano ancora oggi ai valori, alla storia e al senso dello Stato che caratterizzarono la DC.
Cari Amici
Come sa chi mi conosce sono un democristiano non pentito. Oggi voglio pubblicare una foto che mi è molto cara e che ritengo carica di significato politico. Fu scattata il 9 maggio del 1978 (e pubblicata da L’Espresso) durante la manifestazione organizzata dal PCI a dai sindacati unitari, che si tenne subito dopo il ritrovamento del corpo del Presidente della DC, Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse. La sezione Celio, di cui ero segretario politico, era la sola sezione DC di Roma ad essere presente, insieme con il compianto segretario romano Aldo Corazzi e con l’amico consigliere provinciale Arnaldo Lucari. Mi sono spesso chiesto perché la DC non abbia mai chiamato il suo popolo in piazza contro quella barbara uccisione del suo leader e della sua scorta. Molti risultati delle commissioni parlamentari d’inchiesta sull’uccisione del Presidente Moro autorizzano anche qualche brutto pensiero.<br>
Erano anni di duro conflitto sociale e di aspri scontri politici, ma davanti alla saldezza delle Istituzioni conquistate con la Resistenza tutte le forze democratiche e popolari sapevano ritrovare l’unità per il bene del popolo italiano e della democrazia superando divisioni e preconcetti.<br>
Oggi sono pochi i politici che ragionano ancora in questi termini.<br>
Oggi i nuovi capi-partito fanno a gara a mettere in mostra il proprio ego e a muoversi sulla scena politica come se fossero in un video gioco dove se non piace il risultato si può resettare e cominciare un’altra partita.<br>
Ma i gravi problemi degli italiani non aspettano (6 milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà, milioni di giovani non trovano un lavoro, milioni di piccole aziende sopravvivono con difficoltà o chiudono).<br>
Mentre il teatrino della politica si allontana sempre di più dai bisogni reali degli italiani assistiamo a scenette penose sulla data delle elezioni che dovrebbero decidere quale personaggio potrà avere la medaglietta più lucida. Si è perso il senso della politica come “servizio” alla collettività. Troppi oggi pensano solo al “potere per il potere” mentre il Paese chiede a gran voce di essere governato.<br>
Nel 43^ anniversario della morte del Presidente Aldo Moro faccio un appello accorato agli amici che sono cresciuti nella DC e che ancora sono in Parlamento perché si impegnino a ricostruire il glorioso Partito della Democrazia Cristiana cominciando da una federazione della diverse associazioni che si richiamano ancora oggi ai valori, alla storia e al senso dello Stato che caratterizzarono la DC.
Franco De Simoni – Segretario Politico DC
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